lunedì 24 settembre 2012

Non aprite quello scrigno!


Più di tre anni e mezzo, tanto separa l'ultimo post al nostro rientro dal viaggio in Giappone da quello di ieri notte.

Abbiamo forse fatto la fine di Urashima Tarō che ricevette, senza rendersene conto, il dono dell'eterna giovinezza dalla regina Otohime come ricompensa per la sua condotta caritatevole?

Ad un certo punto questo pescatore, in preda alla nostalgia, chiede commiato dalla sua ospite e solo una volta raggiunta casa comprende che, invece di qualche giorno, son trascorsi molti e molti anni. Apre lo scrigno ricevuto in dono (ovviamente consegnato con l'esplicito invito a non aprirlo) e istantaneamente invecchia e muore.

Ecco, mi cade l'occhio sulla data dell'ultimo post della Yuchi, 7 gennaio 2009 e come una doccia gelata realizzo quanto tempo sia passato e mi sento invecchiare come il buon Urashima Tarō!

domenica 23 settembre 2012

Ensō (円相)


Ensō, una parola giapponese che indica il cerchio ma anche illuminazione, forza, eleganza, l'intero universo oppure il vuoto: questi alcuni dei significati che potremmo attribuire ad uno dei più famosi esempi di arte Zen.


Come al solito, da occidentale, lo trovo commovente nella sua semplicità.
Invece dovrei abbandonare questi sentimentalismi e piuttosto andare con la mente ai monaci, e monache,  che vivevano la disciplina e la meditazione in cerca dell'illuminazione e del risveglio e che riuscivano a trasmettere nei loro dipinti la loro realizzazione spirituale.

Anche i talentuosi allievi di questi monaci prendevano delle cantonate, comprendendo di aver perseguito (forse) la tecnica invece di seguire la strada della virtù.
Hakuin Ekaku, monaco buddista e maestro zen, allievo di calligrafia in giovane età si dice abbia bruciato pennelli e libri dopo aver ammirato l'opera di un maestro Zen. Ritenendo che solo una mente illuminata avrebbe potuto produrre eccezionali esempi di calligrafia, non si cimentò in questa forma d'arte che dopo altri quarant'anni.

Ma del rapporto allievo maestro (e dell'efficienza / efficacia dell'insegnamento) avrò modo di annoiarvi un'altra volta...